Molti sono più o meno convinti che per poter iniziare un corso di ballo sia necessario un qualche tipo di talento innato: c’è chi nasce dotato di senso del ritmo, stile e coordinazione e chi nasce “palo“, senza speranze.
In questo articolo vedrai come è stato scientificamente dimostrato che non è così.
Ti è mai capitato di guardare un ballerino esperto e pensare “Wow, è nato per ballare!”?
La convinzione che chi eccelle in qualcosa sia nato con un dono speciale è piuttosto radicata e si estende a diverse abilità fisiche e mentali: dallo sport alla musica, dalle scienze alle capacità interpersonali.
Questo argomento da sempre attira l’attenzione degli studiosi. In particolare, lo psicologo Anders Ericsson ha passato oltre trent’anni a studiare grandi talenti, dalle stelle dello sport e ai prodigi della musica.*
Attraverso ricerche approfondite ha scoperto che il “dono innato” del talento non è altro che un mito, perchè ogni abilità, per quanto speciale e unica, viene appresa grazie all’allenamento.
Come ha fatto a dimostrarlo? Ha confrontato la struttura e il funzionamento del cervello di diversi soggetti, prima e dopo un certo tipo di allenamento.
Sembra incredibile ma in ogni ambito studiato si è scoperta la stessa cosa:
Un allenamento regolare genera alterazioni nelle aree del cervello che vengono stimolate dall’allenamento stesso.
Il cervello reagisce agli stimoli ricablandosi in modo tale da aumentare la propria capacità di svolgere le funzioni richieste.
I dettagli sono molto complessi e non è il nostro obiettivo scrivere un articolo di neuroscienze, ma il quadro generale è chiaro: studiare e allenarsi su una particolare disciplina (ballo compreso) modifica gradualmente la struttura e il funzionamento del cervello, incrementando l’abilità.
Si, soprattutto per il Latino Americano che è una delle danze più accessibili: non richiede una determinata conformazione fisica e permette di divertirsi con semplici passi, senza abilità tecniche avanzate.
Cos’ha in più un ballerino eccezionale rispetto ad un principiante? Semplicemente allena la sua mente e il suo fisico da più tempo.
Questa scoperta apre un mondo di possibilità: è la prova che ognuno di noi è l’artefice del proprio talento.
La sola caratteristica che contraddistingue i campioni infatti è il saper sviluppare mente e corpo grazie allo sforzo e alla forza di volontà, caratteristica insita in ognuno di noi.
Speriamo che questo articolo abbia aumentato la sicurezza nelle tue possibilità e che quando vedrai un bravo ballerino non penserai più “beato lui” ma “non vedo l’ora di ballare anch’io così!”.
Ci vediamo in pista!
* Numero 1 si diventa, di K.Anders Ericsson e Robert Pool – Sperling & Kupfer